sabato 26 aprile 2014

E fumiamocela, Zeno!


Dottor S., piacere.
Sono Ada Molfetti e sicuramente già qualcuno le avrà raccontato di me, quando ero bella ed attraente. Sono venuta da lei per consentirLe di ultimare la sua ricostruzione in ordine al signor Zeno Cosini.
Io lo amavo, e lui mi amava, ma ero afflitta dalla mania di leggere tutto quello che era scritto sui pacchetti di sigarette che fumava, Il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta attorno,ed io svolazzavo intorno al suo blazer; Il fumo crea un'elevata dipendenza e lui era sempre a casa nostra portando cioccolatini; Il fumo aumenta il rischio di cecità ed io temevo già le minacce del confessionale, figurarsi le conseguenze del fumo come causa di ictus e disabilità: e se mi finiva su una sedie a rotelle dopo avere fumato la sigaretta post coitum prima notte?

Il ragazzo e il latte

Santiago, bevi almeno un po’ di latte. 
Il vecchio era disteso sull’amaca con le braccia penzoloni, in perfetta armonia, non gli interessava niente ormai. 
Era riuscito nella sua impresa, dimostrare ai quattro straccioni invidiosi del paese che lui, nonostante l’età, era e rimaneva il migliore pescatore di marlin di tutti i Caraibi, gliene aveva portato uno così grosso che non se lo aspettavano. 
Aveva dovuto resistere per giorni e giorni in mare aperto, sotto il sole, aveva lottato con le onde oceaniche e i languori di stomaco. Un bestione talmente duro e pesante che se l’era legato fuori dalla barca, immerso in acqua per fare più in fretta. Mai al mondo avrebbe rinunciato a trasportarlo tutto intero fino al porticciolo della piccola isola, dopo quello che gli era costato.

The wedding planner


Lucia Mondella, tipica gnocca lombarda, meditava di lasciare il fidanzato Renzo Tramaglino per partecipare alle selezioni di Miss Lecco. Erano tempi difficili quelli. I giovani non trovavano lavoro e alla ragazza l’idea di sposare un uomo modesto sembrava l’ultima cosa da fare. Renzo, nel frattempo, in vista delle nozze, aveva contattato un nobile spiantato, tale Don Rodrigo, che per sbarcare il lunario faceva il wedding planner e organizzava ricevimenti nel proprio palazzo. Quando nel paese si diffuse la notizia della probabile rottura del fidanzamento fra i due giovani, il povero Don Rodrigo scoppiò in lacrime alla prospettiva di perdere l’affare. 

Così è (e basta!)

Se non avessi visto con i miei occhi non potevo crederci. Laudisi correva di qua e di là senza darsi pace. E invece doveva per forza darsi pace, perché la colpa di tutto questo era sua, solo sua. Aveva raccontato a destra e manca tante maldicenze sulla sig.ra Frola e sul sig. Ponza, suo genero. Che l’uno non faceva accostare alla figlia, sua moglie, l’altra, sua suocera. E che avesse creduto bene, per farsi ragione, e anche di più, lasciar credere che questa, la suocera, fosse addirittura matta. Matta.

Cent'anni di compagnia

Aureliano Buendía era stato il primo uomo nato Macondo. Un paese lontano dal mondo civile, ma che il mondo civile, purtroppo, era riuscito a raggiungere facendogli i suoi classici sfregi; dopo avergli divorato autostima e banane, infatti, lo aveva lasciato spellato e sconfitto - proprio Aureliano, gran colonnello, il più bastonato di tutti.
Adesso che il vento aveva già sradicato le porta dai cardini, il tetto dell’ala orientale e smosso la casa dalle sue fondamenta, lì c’era un altro Aureliano; sarebbe stato l’ultimo uomo a morire a Macondo. Ma cosa poteva ricordare quest’ultimo uomo, ora, in mezzo a quell’uragano dalle dimensioni bibliche che centrifugava ogni cosa?

I 120 pomeriggi di Lourdes

Nell'era sublime della rimozione della crapula dalle costumanze del regno, a nobile esempio di una condotta ligia, il Governatore promosse un'iniziativa di alta levatura morale subito acclamata come lodevole sia dal solenne comitato etico del partito di maggioranza che dal referente del clero che, nel nome del ripristino dei valori morali statuiti tra la prima e la seconda Crociata, aveva ritenuto fondamentale il coinvolgimento dei giovani.

Cake Club

Tyler mi trova un posto da pasticciere, dopodiché c’è Tyler che mi infila un sac à poche in bocca e mi dice che il primo passo per un girovita pieno è che devi mangiare un sacco.
Per molto tempo io e Tyler siamo stati amici di dieta, crema Chantilly e Pan di Spagna. La gente sempre a chiedermi se sapevo o no di Tyler Durden.

I benestanti

Fino a quando un bambino morirà di fame e una madre sarà costretta a prostituirsi per sfamarlo, fino a quando ci sarà miseria, ignoranza e sfruttamento, questo libro non sarà inutile.. (Les miserables - Victor Hugo)
(Anno di grazie 2062) 
Il sogno del grande scrittore si è realizzato, a distanza di duecento anni, non abbiamo più bisogno di questo romanzo, non ci sono più poveri nel nostro pianeta, non ci sono più ragazze-madri nel nostro benquartiere. Nessun uomo è più arrestato per le sue idee politiche, per il suo credo diverso da quello di stato. Meno che mai sarà arrestato per aver rubato un’arancia o un panino, davanti alla sua dimora, fissa. Gli ultimi arrivati si sono stabiliti nel sottoscala, non amavano sobbarcarsi degli innumerevoli scalini che portavano alla loro soffitta abitata, l’anno prima.

La Vita Nova ... di Beatrice


Nove fiate già appresso lo mio nascimento, a li miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la mia mente, la quale fu chiamata Beatrice.
Ella, dal principio del suo nono anno, apparve a me vestita di nobilissimo colore sanguigno.
In quello punto lo spirito animale, lo quale dimora ne l’alta camera ne la quale tutti li spiriti sensitivi portano le loro percezioni, e parlando spezialmente a li spiriti del viso, si disse queste parole: “ Apparuit iam beatitudo vestra.” 
D’allora innanzi dico che Amore signoreggiò la mia anima, la quale fu si tosto a lui disponsata, e cominciò a prendere sopra me tanta sicurtade e tanta signoria per la virtù che li dava la mia immaginazione, che mi convenia fare tutti li suoi piaceri compiutamente. 
Elli mi comandava molte volte che io cercasse per vedere questa giovanissima. 

martedì 8 aprile 2014

Il matrimonio riparatore



Cerchiamo quell’ago nel comò, era la frase che diceva Agnese la sarta del paese ogni volta che sua figlia Lucia si lasciava cadere dalle mani l’intera scatolina degli aghi, ed erano ore di ricerca con la calamita dentro i cassetti e sotto il comò, tra le fughe delle piastrelle. Agnese non ci stava più tanto con la testa, da una vita la usava come puntaspilli, e poi si era anche stufata di ripetere alla figlia che avrebbe dovuto sposarsi, senza nessun risultato.
Lucia era mediamente giovanile nonostante i cinquanta passati, timorata a tal punto da non avere mai accarezzato l’idea di accoppiarsi carnalmente con chicchessìa, soprattutto dopo aver sentito dire che alcune volte il concepimento può verificarsi in modo inaspettato, tramite un bacio, un’accappatoio scambiato, una nuotata nella piscina comunale, o addirittura per mezzo della divina provvidenza.

giovedì 3 aprile 2014

Il selfie di Dorian Gray

 Ma la bellezza, la vera bellezza,
finisce là dove comincia un’espressione intellettuale.
Oscar Wilde – Il ritratto di Dorian Gray


Quando Lord Henry Wotton e Basil Hallward entrarono, videro Dorian Gray. Sedeva al pianoforte, era di spalle, e sfogliava un volume sulle qualità ornitologiche dell’Amazzonia orientale. Dovrai prestarmele, Basil - gridò - vorrei impararle. Sono proprio incantevoli -. Basil Hallward batté un colpo di mani per attirare la sua attenzione e Dorian fece un giro sul seggiolino del pianoforte – dipende da come poserai per me oggi – rispose Basil ridendo – intanto ti presento il mio amico Lord Henry Wotton – Dorian arrossì e si ricordò di non aver spinzettato le sopracciglia di mattina e immaginò i peli che gli disegnavano delle curve sulla fronte, che si univano al centro, proprio sopra gli occhi; mise immediatamente una mano a coprire tutto. Lord Henry lo stava studiando – signor Gray – disse – ho sentito veramente parlare molto di lei, ma non immaginavo così tanto fascino in un giovane di soli diciassette anni – Dorian sorrise, corse in bagno e tornò cinque minuti dopo per mettersi in posa.

Il micio maculato

Alle sei del mattino i siciliani erano già tutti svegli. Gli era venuta voglia di fare strade, zappare, alcuni erano impegnati nel trovare formule nuove di associazione, una diavoleria dal nome cooperativa agricola in cui manovali, contadini e padroni avrebbero condotto insieme la lavorazione delle terre, secondo diceria di popolo gli accordi prevedevano il 70% del raccolto ai contadini e il 30% ai proprietari terrieri. L’avvento dei garibaldini stava producendo un rinnovamento che lasciava attonito persino il principe di Salina che non era troppo convinto delle parole di suo nipote Manfredi – quell’ avventuriero gli aveva riportato che i siciliani stavano distruggendo i templi di Agrigento e la chiesa di San Giovanni degli Eremiti; a Cefalù i mosaici bizantini erano stati staccati e in serata era prevista la scoperchiata della tomba di Federico II.